Costruire abitudini vincenti - "Fattore 1%" Luca Mazzucchelli
- Strategicamente
- 23 apr 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Parliamo di abitudini e lo facciamo con un ospite d’eccezione, il collega Luca Mazzucchelli, psicologo, psicoterapeuta e imprenditore, direttore della rivista Psicologia contemporanea e divulgatore, molto conosciuto, della psicologia sul web, autore del libro di grande successo “Fattore 1%: piccole abitudini per grandi risultati”.

Luca Nel tuo libro "Fattore 1%" hai dato il ruolo di protagonista alle abitudini.
Il concetto di partenza del tuo libro è che "ogni persona è il prodotto delle proprie abitudini, siamo il risultato delle abitudini che abbiamo adottato negli ultimi anni."
Un punto di partenza che mette decisamente nelle mani del lettore le redini della propria vita.
Perché le abitudini sono così importanti nella vita di una persona?
Le abitudini sono quella forza lenta ma inarrestabile che definisce le scelte e le decisioni che una persona prende.
Ogni azione che compi è un voto a favore o a sfavore della persona che vuoi diventare, di conseguenza ci sono delle tecniche per automatizzare questi comportamenti virtuosi che ti avvicinano al tipo di persona che vuoi diventare, ragionare su quali comportamenti automatizzare e poi cercare di farlo è una grande spinta verso la tua crescita personale e professionale.
La abitudini sono così importanti perchè sono quelle azioni che facciamo in automatico, circa l'80% delle cose che facciamo le facciamo in automatico, senza pensarci e quindi se riusciamo a prendere consapevolezza di tutti questi automatismi e indirizzarli in modo per noi utile è un gioco vincente.
La vita di ognuno di noi è scandita da numerose abitudini più o meno efficaci, per quanto riguarda la carriera sportiva è fondamentale avere una routine giornaliera che permetta all'atleta di migliorarsi continuamente anche fuori dal campo di allenamento.
Come si crea una routine di abitudini efficaci?
Ci sono diverse tecniche per creare una routine di abitudini efficaci, nel libro le approfondisco una ad una, un suggerimento per iniziare, consiglierei di partire dalla scelta delle azioni molto semplici alle quali è quasi impossibile dire di no, piccole azioni richiedono piccole dosi di forza di volontà. Cosa intendo con questo? Intendo che se tu vuoi ad esempio, la mattina creare i tuoi 15 minuti di azioni, importanti ma non urgenti che ti possono far fare la differenza sulla lunga corsa, ma che tendi sempre ad accantonare perchè sei affogato da mille altre urgenze, potresti decidere ad esempio di bere un bicchiere d'acqua. Mi sveglio e bevo un bicchiere d'acqua perchè durante la notte mi disidrato molto, bere acqua appena alzati oltre che idratare favorisce la concentrazione, quindi per la prima settimana per esempio ogni volta che mi sveglio berrò un bicchiere di acqua. Quando questo gesto diventa un abitudine, ovvero mi viene in automatico e non mi costa più fatica, posso aggiungere per esempio 1 minuto di stretching, un altro piccolo pezzo di puzzle, sempre pezzettini piccoli che non mi costano grande fatica. Le settimane successive quando anche lo stretching è diventato un abitudine posso aggiungere ad esempio 10 flessioni o quello che per me è tollerabile. Quindi il concetto è, prima rendo automatico un comportamento nella sua versione "piccola" poi e poi posso andare a lavorare sull'intensità, come nell'esempio precedente settimana dopo settimana aggiungendo piccole nuove abitudini riesco a creare con poca fatica un rituale molto importante per la mia salute.

Cosa fare invece per cambiare delle abitudini che non vanno bene?
Ci sono diverse teorie a proposito, la mia posizione è quella che le abitudini non si cambiano ma si sostutuiscono, in ottica di psicologia positiva ed empowerment, non ragiono sullo "smettere di..." fumare ad esempio, ma sul farti acquisire un esercito di abitudini positive che una piccola percentuale alla volta toglieranno spazio all'abitudine che vuoi eliminare. Questo perchè ci sono delle abitudini chiamate "abitudini chiave" per cui se tu riesci ad adottare queste abitudini per un effetto cascata riesci a cambiare anche altre abitudini negative e radicate, ad esempio l'abitudine di fare sport per molte persone è un abitudine chiave, molte persone iniziano a fare sport in maniera abituale e allora sentono ad un certo punto il bisogno di modificare la loro alimentazione oppure sentono in bisogno di avere più cura della loro igiene personale, o di avere bisogno di più fiato per fare lo sport ancora meglio e magari smettono di fumare. Ognuno ha le proprie abitudini chiave, abbiamo verificato che le più comuni sono l'abitudine di fare sport, di meditare, di formarsi, di leggere, di studiare, l'alimentazione: ognuno deve esplorarle e capire quali sono le sue.
Un consiglio agli allenatori che ogni giorno creano programmi ed esercizi per migliorare le abilità tecniche e fisiche dei propri atleti: come applicare il metodo 1% all'allenamento?
Fattore 1% nasce proprio nel mondo dello sport, io lo scopro nel mondo del ciclismo, da Dave Brailsford che era l'allenatore della Gran Bretagna di ciclismo, il quale ha fatto un elenco delle 100 caratteristiche che servivano all'atleta per performare al meglio e una volta trovate ha pensato che migliorarne ognuna dell'1% avrebbe creato un effetto positivo a valanga, perchè se tu migliori dell'1% 100 skills fai un balzo in avanti del 100% rispetto alla tue performance precedenti. Questo vuol dire che un allenatore può pianificare di migliorare dell'1% tutte le abilità importanti per la performance dei propri atleti e della propria squadra per ottenere un miglioramento significativo sulla performance globale.
Come scrivi, da sempre nel mondo scientifico (ma anche nel mondo dello sport), gli esperti si dividono fra due posizioni, tra chi sostiene che i geni siano i principali responsabili del successo di una persona e chi invece ritiene che l’allenamento, la costanza e la dedizione possano fare di chiunque un campione.
In merito all'argomento alcune ricerche hanno stimato che il "bagaglio genetico" ha il potere di influenzare le performance di una persona in una percentuale pari al 30% circa in media.
Cosa ci suggerisce questo dato?
Io penso che il talento sia molto prezioso e chi è in possesso di talento vada marcato stretto, è un dono sulla carta molto decisivo e importante, detto questo se tu non innaffi il talento con un buona dose di grinta, di costanza, di perseveranza rischi di cadere per terra e farti ancora più male, perchè hai tutta una serie di aspettative che non riesci a mantenere e accusi maggiormente il colpo rendendoti conto di non essere abile a raggiungere gli obiettivi che ti eri prefissato. Il talento può essere una arma a doppio taglio, nel senso che se io mi rendo conto ad essere molto bravo a fare una cosa magari posso essere portato ad allenarmi di meno illudendomi di potermi impegnare di meno, da questo punto di vista il talento diventa un illusione, questo è un punto a sfavore per un talentuoso che non capisce l'importanza dell'impegno, dall'altra parte una persona che ha meno abilità sulla carta in partenza se si affidano alla costanza, alla grinta, alla strategia, alla perseveranza, possono raggiungere grandissimi risultati e quindi dobbiamo ricordarci che a prescindere dalle percentuali di influenza noi dobbiamo ricordarci di controllare ciò che possiamo controllare e accettare tutto il resto, ad esempio non possiamo controllare la nostra statura, ma possiamo controllare quante ore a settimana ci alleniamo, quanto ci dedichiamo ai nostri obiettivi, a chi affidarci per gestire la nostra crescita professionali. In sintesi credo che la perseveranza e la grinta siano molto sottovalutate, viviamo in un’epoca nella quale il talento viene osannato e l'impegno viene messo in secondo piano, se guardiamo gli show televisivi di oggi vediamo che non sono perseveranza, impegno e costanza a venire valorizzate, senza voler generalizzare ma la trasmissioni che vanno per la maggiore non esaltano queste caratteristiche, ma premiamo più o la fortuna o comunque valori lontani dall’impegno e questo è un pò tranello, perché la vita, lo sport, la felicità non è una 100 metri ad ostacoli ma una maratona
Libro “Fattore 1% piccole abitudini per grandi risultati” Luca Mazzucchelli
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