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Approccio

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La mia area di preparazione e intervento è basata su:

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- L'approccio strategico: modello Nardone. Psicoterapia breve strategica, Coaching strategico, Problem solving strategico

- L'approccio costruttivista : modello S.f.e.r.a. Psicologia dello sport, Ipnosi, Life, Business e Sport Coaching 

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Approccio Strategico: Modello di Giorgio Nardone

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La logica strategica, che ha la caratteristica di essere un modello di pianificazione delle azioni costruito sulla base degli obiettivi da raggiungere e dei problemi da risolvere, invece che sul rispetto della teoria di riferimento, da sempre ha contemplato i fenomeni delle ambivalenze logiche e ha utilizzato come effettivi strumenti operativi i paradossi, le contraddizioni, le profezie e gli autoinganni.

Verso la metà dello scorso secolo alcuni studiosi della Scuola di Palo Alto si occuparono di riportare l’attenzione su questa forma di Logica dimostrando la effettiva importanza delle dinamiche non lineari: “la causalità circolare” che andava a sostituirsi alla “causalità lineare”, così come i paradossi comunicativi e le profezie che si autorealizzano, come elementi costitutivi di numerosi e importanti relazioni tra gli esseri umani e la loro realtà.

Giorgio Nardone, quale allievo diretto del più noto tra i “Maestri” della Scuola di Palo Alto, Paul Watzlawick, non solo ha fatto sua questa tradizione di studi, ma ne ha, attraverso il suo lavoro e le sue formulazioni, evoluto ulteriormente i modelli della logica non ordinaria.  

A lui si deve, infatti, la strutturazione di un modello teorico applicativo della logica delle ambivalenze suddivisa in: autoinganni, paradossi, contraddizioni e credenze che a sua volta si articolano in 13 differenti dinamiche di logica non-lineare. Tutto questo all’interno di un modello di logica strategica che permette, dato un problema, di costruirne l’effettiva soluzione in tempi rapidi, proprio in virtù del ricorso a stratagemmi logici non-ordinari.

Cosa questa, che già avveniva nell’antico mondo ellenico così come in quello cinese e che, nonostante l’avvento della logica aristotelica ha continuato ad avvenire nella storia dell’umanità ad opera di artisti, scienziati, condottieri, manager.

In altri termini, il merito di Giorgio Nardone è quello di aver formalizzato un vero e proprio modello di Logica Strategica, che da una parte rispetta quelli che sono i criteri della ricerca scientifica e del suo rigore, dall’altra favorisce l’inventività e la flessibilità applicativa e il ricorso ad espedienti che violino la Logica ordinaria.

Grazie a tutto ciò, quello che dapprima era un approccio artistico, è diventato negli anni reale tecnologia di Problem Solving, in quanto i modelli di soluzione strategica messi a punto per le differenti classi di problemi si sono evoluti, divenendo non solo sempre più efficaci ed efficienti in virtù del loro progressivo affinamento, ma anche replicabili, trasmissibili e predittivi nei loro effetti.

Negli ultimi venticinque anni grazie a questo modello di Logica, oltre a formulare protocolli di trattamento di psicoterapia breve strategica, di validata efficacia ed efficienza, ha permesso di intervenire con successo anche in contesti non clinici, in particolare nel mondo della performance artistica, sportiva e militare, sia individuale che di team.

Così come questa evoluzione teorico-applicativa ha permesso di applicare il modello anche al mondo delle organizzazioni produttive, intervenendo in numerose aziende private ed istituzioni pubbliche, operando all’interno di queste in direzione della soluzione delle loro complesse problematiche, così come formando i loro manager al divenire effettivi problem solver strategici.

(Tratto dal sito www.giorgionardone.com)

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Approccio costruttivista: Modello S.F.E.R.A.

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Il Costruttivismo è un orientamento teorico, condiviso da molte discipline, secondo il quale l'uomo non è un semplice elaboratore di informazioni, ma un “costruttore di significati”; l'uomo ha un ruolo attivo come costruttore della realtà, e l'ambiente non è più visto come luogo di stimolazioni esterne, piuttosto come universo di simboli e possibilità.

La realtà non è più qualcosa di oggettivo, ma qualcosa di strettamente dipendente dalla percezione e dalle strutture mentali del soggetto che la sperimenta; è il soggetto che da un senso alla realtà partecipando attivamente nella sua costruzione.

La realtà non può essere considerata indipendente da colui che la osserva, dal momento che è proprio l'osservatore che le dà un senso, partecipando attivamente alla sua costruzione.

Normalmente ci troviamo di fronte a persone che credono che la realtà sia una scoperta, ciò che sia il mondo a scatenare l’esperienza che noi esseri umani viviamo in modo conseguente.

Muovendosi in questa direzione si diventa tendenzialmente degli osservatori del mondo che ci circonda, essendo osservatori ci riteniamo in qualche modo deresponsabilizzati dalle nostre reazioni personali.

Far sentire ad una persona cosa sia davvero la realtà, ciò quanto viene e accade all’esterno e quanto le persone reagiscono soggettivamente e quindi personalmente scegliendo come leggere la realtà anche se con meccanismi a volte inconsci, può essere un’esperienza già di per sé “trasformante”.

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Su questa base teorica nasce SFERA, che è un modello di analisi e un metodo di intervento sulla prestazione.

Il modello trae origine dalla teoria costruttivista (un approccio psicologico in base al quale la realta` non puo` essere considerata come qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la esperisce, in quanto e` il soggetto stesso che crea, costruisce inventa cio` che crede che esista) e dalla pratica ipnotica ed e` corroborato da ricerche effettuate presso il Centro di Psicologia dello Sport dell’ISEF-SUISM (Scuola universitaria interfacolta` in scienze motorie) di Torino su circa settecento atleti professionisti e dilettanti.

Sviluppato dal prof.Giuseppe Vercelli e dal suo team all’interno dell’Unità Operativa di Psicologia dello Sport, del Centro Ricerche in Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Torino, è stato presentato alla comunità scientifica internazionale in occasione del XII IPPS World Congress of Sport Psychology (Marrakech, Giugno 2009).
SFERA rappresenta il modello di riferimento, riconosciuto nel panorama internazionale, per lo sviluppo della prestazione e dell’intelligenza agonistica, da cui origina la procedura di SFERA Coaching.

È attualmente applicato in svariati ambiti sportivi e professionali, tra i quali FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), FICK (Federazione Italiana Canoa e Kayak), FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), Juventus Football Club e all'interno del CONI durante le manifestazioni olimpiche.
In ambito organizzativo e manageriale è utilizzato in importanti aziende in ambito formativo e come procedura di business coaching.

Il modello S.f.e.r.a. è uno strumento che serve in un primo momento ad analizzare, “fotografare” lo stato mentale della persona in un determinato momento mettendo in evidenza i suoi punti di forza e le sue aree di miglioramento ed in un secondo momento diventa strumento operativo, con il quale si applicano svariate tecniche psicologiche per migliorare la prestazione.

L’obiettivo di tutto il lavoro “mentale” che si fa attraverso tecniche psicologiche è migliorare la prestazione sviluppando negli atleti l’Intelligenza Agonistica che è quel tipo di intelligenza grazie alla quale l’atleta è capace di prevedere ed affrontare in maniera efficace le sfide che gli vengono imposte dalla sua disciplina.

Partendo dalle origini della specie umana, la storia dell'uomo è disseminata di sfide, che una volta vinte hanno permesso l'evoluzione.

Vincere le sfide che la natura ha imposto all’uomo non è stato frutto della casualità ma di una particolare di una attitudine, che chiamiamo Intelligenza Agonistica©, termine anch'esso sviluppato dal Dott. Vercelli, l’insieme di competenze insite nella naturale tendenza dell'essere umano a progettare, affrontare, superare e prevedere le sfide con sé stesso, con gli altri e con l'ambiente.

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