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Blog - Strtegicamente di Daniela Gioria
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Benvenuti nell'affascinante Mondo della Psicologia dello Sport


Ciao a tutti, oggi voglio portarvi a scoprire un po' del mondo della Psicologia dello sport e dello Sport coaching, un settore che sta riscuotendo molto interesse e che da un po' di anni è entrato ufficialmente a far parte della preparazione essenziale dei professionisti dello sport e non solo. In questo blog cercherò il più possibile di non parlare lo “psicologese” ma di portarvi con chiarezza e semplicità nel mondo della preparazione mentale. Cominciamo subito iniziando a chiarire qualche concetto base.


Cos’è e a cosa serve la psicologia dello sport? La Psicologia dello sport è un settore della psicologia che studia i meccanismi mentali di professionisti e dilettanti di sport individuali e di squadra. Nella parte applicativa, la Psicologia dello sport consiste nell’utilizzo di tecniche psicologiche che stimolano la capacità di espressione della genialità dell’individuo, riconoscendo e portando in evidenza le risorse della persona per trasformare le potenzialità del soggetto in capacità reali, stimolando così la crescita e il benessere della persona.

Che risultati si possono ottenere con gli strumenti della Psicologia dello sport? Alcuni dei risultati più richiesti e frequenti ottenuti con l’utilizzo della Psicologia dello sport sono:

  •  Miglioramenti della capacità di prestazione nel proprio ruolo

  •  Imparare a gestire l’ansia da prestazione

  •  Aumento della capacità di concentrazione

  •  Migliore gestione dei rapporti relazionali lavorativi

  •  Chiarezza di obiettivi e motivazioni

  •  Miglioramento della comunicazione

  •  Aumento della consapevolezza dei propri mezzi, della propria autoefficacia

  •  Utilizzo consapevole dei propri punti di forza e gestione della aree di miglioramento

  •  Miglioramento nella gestione dell’energia prima, dopo e durante la gara

  •  Miglioramento nella ripresa dagli infortuni

  •  Miglioramento delle capacitò di lavorare in gruppo e delle dinamiche di squadra

A chi è rivolta la Psicologia dello sport? È rivolta a tutti coloro che sono coinvolti nell’ambito sportivo: atleti, allenatori, arbitri, genitori, società sportive e più in generale a qualunque soggetto che debba fare una prestazione, in questo caso sportiva. Per gli altri ambiti vengono utilizzate tecniche simili ma cambia il nome dell’intervento: io lavoro anche nel campo life, con persone che hanno un obiettivo specifico da raggiungere, nella vita, nella famiglia, nelle relazioni o più in generale nel loro percorso di crescita personale e nel campo business con chi ha obiettivi professionali a livello imprenditoriale, di libera professione e aziendali.

Cos’è lo sport coaching e che differenza ci sono con la Psicologia dello sport? Non c’è una linea netta per distinguere i due interventi. Le tecniche utilizzate dal coaching e dalla psicologia dello sport sono in parte le stesse, variano a seconda delle teorie di riferimento e a delle competenze del professionista che le applica ovvero; se sono Psicologo e ho fatto corsi specifici di psicologia dello sport e coaching applicherò tutti gli strumenti che sono di mia competenza e sarò definito uno Psicologo dello sport e mental coach, se sono un medico e ho fatto corsi di coaching utilizzerò le mie competenze della mia area e sarò Medico e mental coach, se sono un Allenatore e ho fatto corsi di coaching sarò un allenatore e mental coach e così via. E’ una figura poliedrica. In comune, lo sport coaching e la psicologia dello sport, hanno quindi sia alcuni strumenti che il fine: lavorare sugli obiettivi professionali e accompagnare la persona nel suo percorso di sviluppo.


Cos’è il Modello S.f.e.r.a.? Il modello di riferimento del mio lavoro è il modello S.f.e.r.a.*, nato dagli studi del Dott. Vercelli, è uno strumento che serve in un primo momento ad analizzare, “fotografare” lo stato mentale della persona in un determinato momento mettendo in evidenza i suoi punti di forza e le sue aree di miglioramento ed in un secondo momento diventa strumento operativo, con il quale si applicano svariate tecniche psicologiche per migliorare la prestazione. L’obiettivo di tutto il lavoro “mentale” che si fa attraverso tecniche psicologiche è migliorare la prestazione sviluppando negli atleti l’Intelligenza Agonistica che è quel tipo di intelligenza grazie alla quale l’atleta è capace di prevedere ed affrontare in maniera efficace le sfide che gli vengono imposte dalla sua disciplina. Partendo dalle origini della specie umana, la storia dell'uomo è disseminata di sfide, che una volta vinte hanno permesso l'evoluzione. Vincere le sfide che la natura ha imposto all’uomo non è stato frutto della casualità ma di una particolare di una attitudine, che chiamiamo Intelligenza Agonistica, l’insieme di competenze insite nella naturale tendenza dell'essere umano a progettare, affrontare, superare e prevedere le sfide con sé stesso, con gli altri e con l'ambiente*.

Su quali presupposti di base di S.f.e.r.a.?

La teoria di riferimento, cioè la filosofia di base su cui si basa tutto l’intervento di preparazione mentale, è il Costruttivismo.

Che cos’è il Costruttivismo?

Il Costruttivismo è un orientamento teorico, condiviso da molte discipline, secondo il quale l'uomo non è un semplice elaboratore di informazioni, ma un “costruttore di significati”.

L'uomo ha un ruolo attivo come costruttore della realtà e l'ambiente non è più visto come luogo di stimolazioni esterne, piuttosto come universo di simboli e possibilità interpretati dal soggetto secondo le sue mappe mentali.

La realtà non è più interpretata come qualcosa di oggettivo, ma di strettamente dipendente dalla percezione e dalle strutture mentali del soggetto che la sperimenta; è il soggetto che dà un senso alla realtà partecipando attivamente nella sua costruzione.

Vi lascio con una domanda:


Ccosa scegliete di vedere nella foto qui a fianco?

Ne parleremo nel prossimo numero. In conclusione posso dirvi che non serve essere degli atleti professionisti per beneficiare di queste tecniche psicologiche, laddove c’è un obiettivo c’è una sfida e avere consapevolezza dei propri meccanismi mentali può fare la differenza fra il raggiungere o meno quello che desideriamo. Mi piace sottolineare che lo sport è una grande metafora di vita e che imparare ad utilizzare al meglio le proprie risorse è un’abilità che va ben oltre il campo di gioco ed una volta imparato avremo un grande valore aggiunto nella nostra vita. Come primi passi nel mondo della psicologia dello sport abbiamo già fatto molta strada, vi saluto e vi lascio dei titoli di libri da cui ho preso spunto per questo articolo.

A presto

Dany

“Vincere con la mente” Giuseppe Vercelli “Intelligenza Agonistica” Giuseppe Vercelli "Psicologia dello sport” Alberto Cei


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